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L'alluminio nei vaccini causa Alzheimer e autismo?

Il professor Christopher Exley è un biologo molto apprezzato, il più importante esperto di alluminio a livello mondiale e membro della Royal Society of Biology, un riconoscimento che solo pochi scienziati riescono a ottenere. L'anno scorso, gli sono stati tagliati i finanziamenti per la ricerca per il suo lungo lavoro sulla tossicità dell'alluminio. Ha studiato l'influenza di questo metallo in malattie come l'Alzheimer e l'autismo e il suo ruolo come adiuvante nei vaccini. Come è potuto succedere?

In un'intervista con "The Epoch Times" e "The Looking Glass" della scrittrice Jackie Black, il professor Exley ha raccontato di aver cercato per tutta la vita di rispondere a una domanda scottante: Quale ruolo gioca l'alluminio nella vita?

Tutto iniziò negli anni '80, quando Exley studiò perché i pesci morivano in laghi e fiumi acidificati e capì che morivano per avvelenamento da alluminio. L'alluminio, che prima era intrappolato nelle rocce e nelle argille o riciclato nell'ambiente attraverso l'acido silicico, è diventato biodisponibile attraverso il processo di acidificazione dovuto alle piogge acide ed è quindi entrato nel ciclo vitale biologico. Oggi ingeriamo l'alluminio attraverso gli alimenti trasformati, lo beviamo attraverso l'acqua, cuciniamo in pentole e padelle di alluminio, poiché molte pentole sono ormai in alluminio anodizzato. L'alluminio è contenuto negli alimenti per l'infanzia, nei cosmetici e come ingrediente principale di molti vaccini.

Exley e il suo team conducono ricerche da oltre 30 anni e hanno scritto più di 200 articoli sull'alluminio. Nel 2017, Exley ha pubblicato un articolo scientifico che mostrava un chiaro legame tra la tossicità dell'alluminio e la malattia dell'Alzheimer. Qualche anno dopo, nel 2020, il gruppo di Exley ha pubblicato su Nature's Scientific Reports il suo lavoro rivoluzionario che confronta i livelli di alluminio nel cervello di persone affette da Alzheimer, sclerosi multipla e autismo. Nel cervello di persone affette da Alzheimer, autismo e sclerosi multipla sono stati riscontrati livelli elevati di alluminio.

Al momento della pubblicazione di questo articolo, la ricerca di Exley si era già spostata sugli adiuvanti dell'alluminio e sui vaccini, un'area di ricerca perseguita da molti anni.
In uno studio pubblicato sul tema dell'alluminio nei vaccini, Exley, tra l'altro, ha scrisse:

"I sali di alluminio sono adiuvanti comuni nei vaccini somministrati ai bambini. [...] Eppur sembra che i pediatri responsabili della somministrazione del programma vaccinale per i bambini, ad esempio, non siano informati sulle proprietà degli adiuvanti a base di alluminio e sul loro funzionamento nei vaccini." "

Intanto, i tassi di autismo e Alzheimer sono in aumento da decenni. Nel 2021, negli Stati Uniti, l’autorità sanitaria ha riferito che ormai, a circa 1 bambino su 44 dell'età di otto anni, viene diagnosticato un disturbo di tipo autistico. Si tratta di un aumento enorme rispetto al primo studio conosciuto sull'autismo negli Stati Uniti del 1970, che aveva rilevato un tasso inferiore a 1 su 10.000. Il tasso di Alzheimer è aumentato di oltre il 145 percento tra il 2000 e il 2019.

Nonostante l'aumento di queste malattie, la ricerca di Exley su Alzheimer e autismo ha suscitato solo silenzio da parte delle grandi organizzazioni benefiche dedicate a queste malattie. E l'Università Keele, per cui lavorava, sembrava finora averlo tollerato, senza promuovere i suoi risultati o pubblicare comunicati stampa.

Secondo Exley, la lobby dell'alluminio rimane, a differenza di Big Pharma e Big Tech, ampiamente ignorata, nonostante probabilmente sia la più potente di tutte. Exley dichiarò: "È un tacito 'grande fratello', che raramente si esprime sulla tossicità dell'alluminio nell'uomo, ma è sempre presente per sostenere la miriade di industrie che dipendono dal suo prodotto". Così, l'importante ricerca del professor Exley non venne presa in considerazione; al contrario, l'università ritirò il finanziamento per la sua ricerca nel luglio 2021. (br) ed Exley commentò:

"Credo che la pressione sia stata esercitata dall'esterno dell'università. Abbiamo collegato l'alluminio al morbo di Alzheimer chiarendo che una persona non soggetta all'accumulo di alluminio nel cervello, non presenterebbe questa malattia degenerativa.

Ma Exley crede che siano stati anche gli articoli scientifici pubblicati da lui e dal suo team sull'alluminio come adiuvante nei vaccini a portare gli amministratori dell'Università Keele a silenziarlo.
Infatti, AstraZeneca produce il vaccino COVID-19 nel campus di Keele. Secondo Exley, la Bill & Melinda Gates Foundation, che ha investito molto nella ricerca e nella promozione dei vaccini, è proprio uno dei finanziatori dell'università.

Ciò che sta accadendo al professor Exley è un esempio eclatante della lunga storia della censura della scienza scomoda e della diffamazione di coloro che insistono per approfondire tali ricerche. Alla domanda su come potrebbe essere riparato questo sistema rotto, lui risponde:

] "La scienza non può prosperare se i finanziamenti provengono dall'industria, dal governo e da grandi organizzazioni di beneficenza, che hanno tutti notevoli interessi personali e dei quali non ci si può fidare. [...]"

Exley è ora in pensione, anche se afferma che riprenderebbe la sua ricerca in qualsiasi momento, non appena ottenesse i finanziamenti.

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